Gli inquietanti toponimi con i quali la zona è da tempo immemore conosciuta, deriverebbero dalla storica battaglia svoltasi in queste zone nel 200 a.C. tra il console romano Caio Oppio e i Galli Boj che già occupavano il territorio. Le cronache di Tito Livio narrano di almeno settemila morti che furono sepolti sotto grossi tumili, nei pressi del podere Penetola di sotto. In tempi non troppo angusti furono rinvenuti nella zona manufatti di epoca romana, ciondoli di corallo, monete, corni lavorati e centinaia di ossa umane. La leggenda narra che nel sottosuolo vi sia persino sepolto un vitello d’oro.